DOMANI: La Cina ritrova una normalità tra Confucio e controllo sociale

Oggi sul quotidiano “Domani” trovate un mio pezzo che racconta perché in Cina al momento non sembra in arrivo una seconda ondata di coronavirus e la vita pare tornata alla normalità.
“La vita, in Cina, è tornata alla normalità. Nei paesi che si ritrovano a fronteggiare la preannunciata seconda ondata di coronavirus sembra quasi incredibile. In molti si stanno domandando come sia possibile, non senza far trapelare il sospetto che il gigante asiatico ci stia abilmente occultando qualcosa. Eppure, semplicemente, nel caso del covid il governo cinese e i cinesi si sono mossi meglio di noi per una serie di caratteristiche politiche e culturali di quel paese, mai tanto diverso dal nostro come in questo momento storico. L’opinione pubblica cinese, contrariamente a quanto pensiamo, si indigna e protesta piuttosto spesso, come testimoniano le migliaia di manifestazioni e scioperi – in Cina vengono chiamati “incidenti di massa” – che si verificano nel corso dell’anno. Pretende che il governo non commetta errori, soprattutto per quanto riguarda tre tematiche fondamentali: la sicurezza alimentare (ci sono stati negli scorsi anni diversi scandali), l’inquinamento e le emergenze sanitarie. I leader cinesi ne sono pienamente consapevoli e sanno benissimo che gestire male questo tipo di problematiche può portare a una forte perdita di legittimità, scenario che da sempre li spaventa moltissimo.
Quando il coronavirus ha raggiunto l’Italia, abbiamo parlato spesso di “modello Wuhan” per definire il lockdown, come se si trattasse semplicemente della chiusura di tutto in attesa che il virus perdesse virulenza. In realtà, quello che è accaduto nella Repubblica Popolare è qualcosa di molto più complesso che rimane applicabile solo in una realtà come quella cinese”

È online la prima puntata speciale di #RISCIÒ su Cina e coronavirus.

Il podcast sulla Cina “Risciò” è ufficialmente tornato!!!
In questa prima puntata speciale di due, io e Simone Pieranni vi portiamo a Wuhan per ricostruire la genesi dell’epidemia di coronavirus e approfondire cosa è davvero successo in Cina, dove tutto sembra aver avuto inizio.

🎧
 Lo potete ascoltare gratuitamente su Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast e qui: https://spoti.fi/2WZTSx3

LE VIGNE SUL CORONAVIRUS DELL’ARTISTA CINESE LI KUNWU

A gennaio, quando è esploso il contagio di coronavirus in Cina, tutti i giorni mandavo un messaggino al mio amico pittore cinese Li Kunwu. Mi ha sempre risposto che era preoccupato, ma con la serenità che lo contraddistingue mi ha sempre detto “è difficile, ma passerà”. In questo periodo è lui che mi scrive quotidianamente per chiedermi come sto, come stiamo noi da questa parte del mondo. Un suo modo di farmi compagnia da quando tutto questo è iniziato è mandarmi le foto delle sue ultime opere: sa bene che io adoro vedere i suoi lavori quasi per prima. Mentre il virus era in #Cina mi spediva meravigliose vignette scritte con il suo tono poetico, amaro ma spiritoso.
Una di queste strisce è stata pubblicata sul Manifesto di oggi, con la mia traduzione.